Sara Reho (Popolo della Famiglia): “Solo entro i primi giorni di febbraio dovrebbe essere pronta la graduatoria per l’accesso al contributo della Regione Umbria. È il momento di cambiare strategia”.
Ottima cosa il bonus centri estivi della Regione Umbria: su questo, non c’è dubbio. Qualche dubbio sorge invece leggendo gli ultimi aggiornamenti pubblicati sul sito di Sviluppumbria, che segue la fase operativa per l’erogazione del contributo alle famiglie che la scorsa estate hanno usufruito dei servizi offerti dai centri estivi.
Il bonus, lo ricordiamo, prevede l’erogazione di un contributo a copertura dei costi sostenuti dalle famiglie per la partecipazione di bambini e ragazzi ai centri estivi 2021: è previsto un voucher da 70 euro a settimana per un massimo di 11 settimane per i bambini nati successivamente al 31 dicembre 2017 e di 50 euro a settimana per un massimo di 11 settimane per i bambini/ragazzi nati tra il primo gennaio 2005 ed il 31 dicembre 2017.
Una mano piuttosto consistente, insomma, che alleggerisce i costi a carico delle famiglie – in base ad alcuni criteri come il reddito Isee – e che risulta particolarmente utile soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria in cui, alla crisi economica, si sono aggiunte le conseguenze di chiusure dettate dall’esigenza di contenere i contagi da Covid19 che hanno comportato, in molti casi, una notevole riduzione della capacità di spesa dei nuclei famigliari.
Tutto bene, ma fino ad un certo punto. Perché ad oggi le migliaia di famiglie che hanno presentato richiesta di accesso al contributo, non hanno ancora visto neanche un centesimo. Hanno, dunque, usufruito del servizio immaginando che avrebbero potuto contare su questa forma di “ristoro”, restando però con in mano un pugno di mosche.
Certo, gestire una tale mole di domande potrebbe non essere affatto semplice o agevole. Ma sei mesi di attesa per avere la graduatoria appaiono – sinceramente – eccessivi.
Fermo restando il plauso a questa forma di sostegno, che auspichiamo venga comunque confermato e – soprattutto – integrato con una legge regionale dedicata al supporto della famiglia e della genitorialità, riteniamo sia necessario immaginare una strategia diversa.
Magari individuando prima la platea dei beneficiari e fornendo ai beneficiari già dall’inizio delle attività dei centri estivi un voucher che permetta di avere fin da subito la riduzione della tariffa, piuttosto che dover attendere mesi e mesi prima di ricevere il contributo, avendo nel frattempo sborsato soldi che non tutte le famiglie si possono permettere di anticipare.