18 LUGLIO – 6 AGOSTO 2023
Dal campo di concentramento tedesco di Lengenfeld a Roma in bicicletta in venti tappe attraverso Germania, Austria e Italia sulle orme di un padre e nel ricordo dei 650.000 soldati italiani deportati dopo l’8 settembre 1943
Milleseicento chilometri in bicicletta, dal campo di concentramento tedesco di Lengenfeld al quartiere San Lorenzo di Roma. È lo stesso viaggio, a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone russo e una fisarmonica a tracolla che Gavino Satta, padre di Andrea, fece nel luglio del 1945 per tornare in Italia dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, dove venne rinchiuso dopo l’8 settembre 1943. Gavino è stato uno dei 650.000 IMI, Internati Militari Italiani che dopo l’armistizio si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Nell’esatto momento in cui si pensava che fosse finito un sanguinoso incubo, questo doveva ancora toccare il suo apice.
l tempo dei testimoni diretti per evidenze anagrafiche, sta finendo. Chi ha vissuto questo dramma e ha potuto raccontarlo, sta scomparendo. Il rischio maggiore è l’oblio o per paradosso l’eccesso di ritualizzazione della memoria, se relegata a date e celebrazioni istituzionali in date e momenti precisi ma circoscritti. Questo gesto è invece vitale, è insieme artistico, sportivo e civile, privilegia l’incontro. il racconto e mira a rendere dinamica una tragedia, sollecitando attiva partecipazione. Un viaggio che apre uno scenario, un’immaginario, una azione scenica ideata pensando ai ragazzi che sono l’ultima frontiera dell’ascolto.
ANDREA SATTA, figlio e ora a sua volta padre, questo viaggio lo farà in bicicletta con Lao, suo figlio; 1600 chilometri venti tappe, 80 km al giorno, chilometro più chilometro meno. Lungo la strada saranno affiancati da molti amici che, per tutto il percorso o anche per una sola tappa parteciperanno a quello che è un autentico e tangibile viaggio nella memoria, personale e collettiva.
Al termine di molte di queste, Andrea salirà su un palco e narrerà la storia de “La Fisarmonica Verde”, che nel tempo oltre a un racconto orale è diventato anche un libro, edito nel 2022, e uno spettacolo teatrale, con la regia di Ulderico Pesce. Insieme a lui in tutti gli eventi – ma anche in tutto il viaggio in bici – Angelo Pelini al piano.
1600 chilometri arricchiti, oltre che dalla performance di Andrea, anche da incontri con associazioni, ragazzi, sindaci delle località attraversate dalla carovana.
Nel corso degli spettacoli serali si uniranno, nelle diverse tappe, Paolo Hendel, Mario Tozzi, David Riondino, Ascanio Celestini, Simone Casalini, Renato Sarti, Darwin Pastorin, Lorenzo Pavolini, Paolo Piacentini, Sandro Portelli, Franco Lorenzoni, Ulderico Pesce.
Lengenfeld, Hof, Bayreuth, Norimberga, Ingolstad, Dachau, Monaco, Mittenvald, Innsbruck, Brennero, Bolzano, Lavis, Rovereto, Pescantina, Verona, Bologna, Fiesole, Bucine, Amelia, e infine Roma, al quartiere San Lorenzo.
Tra i tanti luoghi simbolici, i campi dì concentramento tedeschi di Lengenfeld, Dachau, e le Marce della Morte, quelli italiani di Bolzano, Fossoli, i luoghi delle stragi, il cimitero germanico del Passo della Futa.
La lunga pedalata percorrerà più possibile il percorso ferroviario che il treno fece allora.
In tutto questo c’è il transito per la dimensione ludica e la compagnia, la bicicletta e gli amici insieme per un pezzo di strada, anche divertendosi e sfidandosi per un traguardo volante sulle strisce pedonali lungo un fiume in Baviera. La bellezza degli alpeggi, delle valli, i panorami, le città attraversate, le soste, gli spettacoli, i nuovi incontri.
A supporto, l’ormai mitico pulmino giallo dei Têtes de Bois che sarà’ guidato a turno dai pedalatori che vorranno prendersi una piccola pausa dalla bicicletta e che trasporterà’ piccoli trolley, una bici di riserva per Andrea, una piccola ciclo-officina, la scenografia dello spettacolo La Fisarmonica Verde, il pianoforte di Angelo Pelini, due casse amplificate per eventuali, agili, performance stradali, un po’ di cavetteria e altro materiale di scena.
Il Ritorno della Fisarmonica Verde è in collaborazione con:
Centro Mediterraneo delle Arti, ANEI Associazione Nazionale Ex Internati, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania Roma, Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, ARCI, Archivio Zeta, Assessorato alla Cultura del II Municipio di Roma, Consolato Austriaco in Italia.
Con il patrocinio di:
Regione Toscana, Regione Emilia Romagna, Comune di Trento, Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Verona, Comune di Rovereto, Comune di Lavis, Comune di Bucine, Comune di Fiesole, A.N.P.I:, FIAB, ANED, ACP.
LE TAPPE
Prima Tappa
MARTEDÌ 18 LUGLIO
Campo di Concentramento di Lengenfeld-Hof
Seconda Tappa
MERCOLEDÌ 19 LUGLIO
Hof-Bayreuth
Terza Tappa
GIOVEDÌ 20 LUGLIO
Bayreuth-Norimberga
Quarta Tappa
VENERDÌ 21 LUGLIO
Norimberga-Ingolstad
Quinta Tappa
SABATO 22 LUGLIO
Ingolstad-Dachau (visita al Campo di Concentramento) –
Monaco
Sesta Tappa
DOMENICA 23 LUGLIO
Monaco- Mittenvald
Settima Tappa
LUNEDÌ 24 LUGLIO
Mittenwald – Innsbruck
Ore 18.00 presentazione del “Ritorno a casa della Fisarmonica Verde”
Ottava Tappa
MARTEDÌ 25 LUGLIO
Innsbruck – Passo del Brennero – Vipiteno
Ore 20.30 – spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospite Simone Casalini
Nona Tappa
MERCOLEDÌ 26 LUGLIO
Vipiteno-Bolzano (fiori al muro del lager)
Decima Tappa
GIOVEDÌ 27 LUGLIO
Bolzano-Lavis
Ore 20.30 spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospite Renato Sarti
Undicesima Tappa
VENERDÌ 28 LUGLIO
Lavis-Rovereto
Ore 20.30 Stazione Ferroviaria – spettacolo La Fisarmonica Verde
Dodicesima Tappa
SABATO 29 LUGLIO
Rovereto-Pescantina (fiori al vagone dei deportati nei lager) – Verona
20.30 spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospite Darwin Pastorin
Tredicesima Tappa
DOMENICA 30 LUGLIO
Verona-Fossoli
Quattordicesima Tappa
LUNEDÌ 31 LUGLIO
Fossoli-Bologna Villa Aldini
Ore 18.00 spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospite Lorenzo Pavolini
Quindicesima Tappa
MARTEDÌ 1 AGOSTO
Bologna- Passo della Futa
Sulla salita verso il Passo intervento di Paolo Piacentini
Ore 18.00 – Cimitero Germanico – spettacolo La Fisarmonica Verde – Ospite Lorenzo Pavolini
Sedicesima Tappa
MERCOLEDÌ 2 AGOSTO
Passo della Futa – Fiesole
Teatro Nuovo – Ore 20.30 spettacolo La Fisarmonica Verde – Ospite Paolo Hendel
Diciassettesima Tappa
GIOVEDÌ 3 AGOSTO
Fiesole – Bucine
Ore 20.30 – spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospite David Riondino
Diciottesima Tappa
VENERDÌ 4 AGOSTO
Bucine – Cenci (Amelia – TR)
Ore 21.30 spettacolo La Fisarmonica Verde
Ospiti Ascanio Celestini, Sandro Portelli e Franco Lorenzoni
Diciannovesima Tappa
SABATO 5 AGOSTO
Cenci (Amelia – TR) – Vignanello
Ore 20.30 – spettacolo La Fisarmonica Verde
Ventesima Tappa
DOMENICA 6 AGOSTO
Vignanello – Roma
ore 20,30 Piazzale del Verano – spettacolo La Fisarmonica Verde – Ospiti Ulderico Pesce e Mario Tozzi
ANDREA SATTA PARLA DE “IL RITORNO DELLA FISARMONICA VERDE”
“Ho voluto compiere questo viaggio nell’anno in cui ricorrono gli 80 anni dall’8 settembre 1943, il giorno che avrebbe dovuto segnare la fine di un orrore che invece doveva mostrare il suo lato più buio e fratricida. E nella lunga scia di sangue che i tedeschi avrebbero lasciato nella loro lenta ritirata, la vicenda dei 650.000 soldati italiani deportati nei campi nazisti dopo l’armistizio è una delle pagine più vergognose e meno conosciute della nostra storia recente.
Questi 1600 chilometri sono la testimonianza di quella che è la vita che riparte, quando la speranza non ha un nome e non ha un cognome, ma semplicemente è, e il futuro è talmente inaspettato da andare bene comunque. Così è tornato mio padre dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld nel luglio del 1945.
Magro, uno scheletro ricoperto di pelle, a cavalcioni dei respingenti di un treno merci con indosso un cappottone russo ormai fuori stagione, una fisarmonica a tracolla e in tasca la denuncia contro un delinquente nazista reo di un eccidio misconosciuto. Mio padre, un uomo normale, e fortunato, è scampato a tutto questo.
Ora che i testimoni reali, per anagrafe, non ci sono più tocca a noi raccontare quello che sappiamo, a me, che sono il figlio di un deportato in un lager, trasferire questi valori alle generazioni future, tocca a me che sto sui palchi da trent’anni avere a mente le voci che si sono disperse, le famiglie che non hanno avuto i corpi dei loro cari e hanno apparecchiato per loro la tavola ad ogni Natale, nella speranza che tornassero. È’ un dovere politico, uno spunto emotivo fortissimo.
Questa storia l’ho raccontata a teatro, l’ho scritta in un libro. Ora completo il dovere di memoria che ho nei suoi confronti e di chi come lui è riuscito a tornare, e nei confronti di tutti quelli che non ce l’hanno fatta.
Il suo ritorno è l’inizio di un nuovo Novecento, del Novecento che ha scritto il patto di comunità che ci tiene insieme a condividere, che non ammette razzismo e discriminazione, che tiene alta la memoria e vigile il pensiero sugli orrori del passato, un passato che non deve mai più tornare, in nessun modo.”
ANDREA SATTA – BIO
Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois e, ogni giorno, fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia.
Nel 2021 ha ricevuto il Premio “In Puero Homo” della Società Italiana di Pediatra, per essersi distinto in ambito professionale, istituzionale, umano e scientifico per l’impegno e la dedizione verso l’età evolutiva, con la seguente motivazione “Pediatra globale adempi in maniera esemplare ai compiti sanitari, sociali, culturali, pedagogici. Pediatra artista è riferimento nella sua comunità per i bambini e per chi li accudisce”.
Nasce in una famiglia numerosa, soprattutto di sorelle. La casa della sua infanzia affaccia sul deposito dei tram. La mamma gli legge come favola della buonanotte “I promessi sposi”. Il padre, sardo e scampato al campo di concentramento nazista, è professore di francese (a lui Andrea dedicherà lo spettacolo teatrale e il libro La Fisarmonica Verde edito da Mondadori ragazzi). A 8 anni viene selezionato per lo Zecchino d’Oro, ma la sobrietà familiare fa naufragare il progetto. Ripiega sul ciclismo e la geografia. Nel frattempo matura una grande passione per i poeti e gli chansonnier francesi, in particolare per Leo Ferré, studia canto, si iscrive a Medicina e nel 1992 fonda i Têtes de Bois.
A partire dalla sua passione per la bicicletta, Andrea Satta ha messo a punto il primo eco spettacolo al mondo sulle due ruote alimentato a pedali, il “Palco a Pedali”. Per la prima volta in assoluto l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare è generata da 128 spettatori volontari, che con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo, pedalano per tutta la durata dello spettacolo. Semplicemente pedalando producono l’energia necessaria per sostenere l’intero concerto.
È ideatore e direttore artistico di “Stradarolo – Festival Internazionale di Arte su strada”. Assieme ai Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco 2002 (come miglior disco di interprete con “Ferré, l’amore e la rivolta), nel 2007 con “Avanti Pop”, un disco ed un tour sul mondo del lavoro e nel 2015 con “Extra”, le canzoni di Léo Ferré riarrangiate e tradotte in italiano.
Con i Têtes de Bois ha inciso otto album: E anche se non fosse amore (1994), Pezzi di ricambio (1997), Ferré, l’amore e la rivolta (2002), Pace e male (2004), Avanti pop (2007), Goodbike (2010), Mai di moda (2012, raccolta uscita in occasione del ventennale della band), Extra (2014). Nel 2010 dalla canzone “Alfonsina e la bici” è stato realizzato un videoclip diretto da Agostino Ferrente con il montaggio e la fotografia del videomaker Paolo Scarfò, che ha come interpreti l’astrofisica Margherita Hack e il rapper Militant A (Assalti Frontali). Il videoclip ha vinto il premio speciale al P.I.V.I (Premio Italiano Videoclip Indipendente) 2010.
Sempre con i Têtes de Bois, nel 2009 ha fatto parte del cast e della colonna sonora del film “Le ombre rosse” di Citto Maselli. Di nuovo sul grande schermo nel 2011, con la sua band è autore delle musiche e interprete del film “Passannante” (regia di Sergio Colabona) e nel 2012 cura la colonna sonora del film “Non mi avete convinto. Pietro Ingrao, un eretico” di Filippo Vendemmiati, presentato al festival di Venezia nelle Giornate degli autori. Nel 2011 fa parte del cast della trasmissione televisiva “Fratelli e sorelle d’Italia” condotta da Veronica Pivetti, in onda su La7.
E’ stato inviato al Giro d’Italia e al Tour de France per il Manifesto e L’Unità (dove aveva anche una rubrica settimanale, “Dio è morto”).
Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla “Giornata delle favole” che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata. Dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori ragazzi).
Tra i principali eventi ideati e di cui ha svolto il ruolo di direttore artistico “narrante” ci sono Cinque stazioni per suonare (1995) cinque concerti organizzati per l’ATAC, l’azienda di trasporto pubblico di Roma nelle stazioni della metropolitana utilizzando materiali e spazi del metro urbano, pantografi come americane per le luci e traversine come binari;
Sotto il cielo di Roma e Berlino (1997) sui treni e le metropolitane delle due città per una settimana;
Tuscania Teatro (1999-2001), direzione artistica della parte musicale, una residenza triennale sostenuta dalla Regione Lazio per il decentramento culturale;
La Ferrovia dell’Allume (2000-2002) un progetto teso al recupero artistico e turistico di vecchie sedi ferroviarie in disuso;
All’incontrario va (Frascati 2005)
41esimo parallelo (2006) officina culturale e della Regione Lazio, un progetto che mette in comunicazione paesi si tutto il mondo sul filo di uno sguardo geografico-emotivo, un viaggio tra le culture e le differenze la conoscenza che diventa coscienza e accettazione degli altri;
Avanti Pop (2006-2008) un viaggio attraverso il mondo del lavoro nei luoghi dove ascoltare le storie degli altri e tramandarle;
I Riciclisti e Goodbike (2009), la bicicletta, la società che cambia, la trasparenza e la leggerezza;
Palco a pedali (2009 – 2017);
Il 2011 è un anno di mobilitazioni nel mondo della cultura e i Têtes de Bois sostengono con una serie di concerti la protesta del Teatro Valle occupato e del Cinema Palazzo e aderiscono alla rete aperta Cultura Bene Comune.
Transumanza a Pedali (2013), una marcia silenziosa nata insieme a un gruppo di attivisti- ciclisti in occasione della giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra ogni anno a marzo;
Ci sarà una volta – Festival delle favole (2015);
Mamme Narranti (2016-2017) Da un’esperienza nata in un ambulatorio pediatrico, un festival itinerante, un confronto di culture necessario che trasforma in favola le storie che non conosci;
Stradarolo (dal 1997 ad oggi), Festival di Arte su Strada;
La Retromarcia su Roma 28-30 ottobre 2022;
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