Spettacolo che presenta una lettura nuova ed affascinante dell’opera più famosa del grande drammaturgo inglese.
Gli spettatori saranno i testimoni diretti del tragico disfacimento del regno di Danimarca, in un susseguirsi continuo di colpi di scena, proiettati in un drammatico gioco degli specchi e in un dipanarsi di inchieste parallele secondo i canoni del moderno dramma poliziesco, in cui tutti i personaggi, a turno, indossano i panni di investigatore, simili a noi, uomini d’inizio millennio in balia di un amaro e indecifrabile gioco del destino.
Forse il titolo più appropriato avrebbe dovuto essere “Shakespeare in…Hamlet”, dal momento che attraverso l’autore veniamo introdotti alla scoperta delle radici del suo capolavoro. Potremmo definirlo uno spettacolo a sorpresa. Goethe, nel suo “Wilhelm Meister”, paragona “Amleto” al “libro del destino in cui sibila il vento tempestoso della vita”. Tutto il “900” si riconosce nel principe danese, anti-eroe per eccellenza, simbolo del malessere esistenziale, del disagio complesso che prova l’anima a contatto con la vita, che porta sulla scena un nuovo elemento: il dubbio.
E’ il dramma dell’incomunicabilità che rende il protagonista estraneo ai suoi simili, alla donna che ama e perfino a se stesso, come se il suo io fosse fuggito in qualche remota ed inaccessibile regione dell’essere.
Perché William Shakespeare è arrivato a comporre il suo capolavoro? Autorevoli studi anglosassoni hanno fornito delle ipotesi affascinanti e, verosimilmente, autentiche, che ritroviamo nello spettacolo dell’ “Orion Theatre”, inserite nella trama di un testo grandioso, in cui si fondono, in un originale adattamento, elementi eroici, romantici e decadenti, riferimenti a gran parte della imponente produzione shakespiriana, che troveranno la loro composizione finale nella scena del gran teatro del mondo, nella scacchiera del tempo, dove il fato muoverà i fili della vicenda, in una storia scandita da tuoni assordanti, sinistri frastuoni, lampi inquietanti, piogge snervanti, rintocchi di campane, in una macabra sinfonia claustrofobica, caratterizzata da un’atmosfera “noir”, che conduce, in un susseguirsi di rivelazioni e in un crescendo di emozioni, al tragico epilogo.
18 Novembre
Gualdo Tadino
Teatro Talia, ore 21
Associazione Culturale Orion
Compagnia Orion Theatre
Marco Francescangeli
Costanza Farroni
Sara Masci
Patrizia Della Torre
Federico Botti
Gianluca Mascelloni
Foscolo Ceccarani
Giulia Marziale
Matteo Corrado
Musiche Originali
Simone Alicata
Coreografie
Matteo Corrado
Regia, Riduzione e Adattamento
Marco Francescangeli
Rassegna
Di Teatro Amatoriale – Gualdo Tadino
Biglietti
Posto Unico 10
Info e biglietti
Note di Teatro 3476431651
Il Grottino 3333448014