Ha deciso di festeggiare con uno sgabello alto, dalla personalità giocosa, pensato per aperitivi indoor e outdoor. Questo il regalo Maurizio di Marzio per i suoi 40 anni di attività nell’industrial design.
“Definire Mr. Boing semplicemente sgabello è riduttivo – spiega Di Marzio a Plast Design rivista specialistica di settore – poiché la sua presenza non si limita a risolvere una funzione, piuttosto evidenzia la voglia di esprimere eleganza con fare spiritoso, al contrario di altri oggetti analoghi che, essendo pura espressione asettica della funzione, impoveriscono l’ambiente dimenticando il concetto di accoglienza. Mr. Boing è attento all’ergonomia e alla comodità, è leggero e la maniglia disegnata sul retro ne agevola lo spostamento. La scelta di utilizzare per la sua realizzazione il polietilene reticolato permette di renderlo adatto ad arredare ambienti interni ed esterni, poiché il PE resiste senza problemi agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Inoltre il sedile è sagomato in modo che l’acqua piovana scivoli via attraverso l’apertura della maniglia presente nella parte posteriore.
Di Marzio ha disegnato ben più di 40 linee di sedie per ufficio, tutte con caratteristiche diverse una dall’altra, sperimentando soluzioni in PU integrale, ma anche in polipropilene, come nel caso della Cleo, progettata per Plastic Line, fino a disegnare sedue piu tecniche anche per aerei e treni che viaggiano a 300 km/h.
Ma non solo, nella sua ampia carriera ha progettato scrivanie, cassettiere, tavoli riunione fino all’esperienza con il metacrilato, realizzando appendiabiti, portaombrelli, gambe per tavoli e le lampade Trilly e Hydra dalle forme tonde e innovative, rese particolarmente intriganti proprio dal metacrilato colato satinato l’impiego del metacrilato hi-tech bianco lucido in combinazione con il metallo verniciato bianco ne consentono l’uso in ambienti interni e outdoor.
“Nel corso di questi ‘primi’ 40 anni di attività – spiega Di Marzio a Plast Design – ho affrontato le più diverse problematiche, divertendomi a trovare nuove soluzioni e sperimentare l’impiego di differenti materiali plastici e non solo. Oggi, purtroppo, da parte dell’industria vedo un atteggiamento troppo sbilanciato verso il profitto. Il design, insieme alla produzione, dovrebbe aiutare a vivere meglio. Per ritrovare slancio e passione, preferisco disegnare delle linee per l’autoproduzione o dedicarmi a poche collaborazioni scelte con attenzione, dove è possibile stabilire una reale collaborazione di design, in una comune ricerca di innovazione”.