venerdì, Novembre 22, 2024
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Giorno del Ricordo: “Che sia memoria collettiva, patrimonio di tutti”

Il sindaco Leonardo Latini ha partecipato stamattina alla cerimonia organizzata dal Comune di Terni per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, insieme al prefetto Sensi, al questore Failla e al vescovo Soddu,alle autorità civili e militari, ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

La cerimonia si è tenuta per la prima volta in uno spazio più ampio, all’incrocio tra via Vittime delle Foibe e corso del Popolo, in prossimità dell’obelisco “Lancia di Luce”. Qui è stata scoperta una targa che ricorda il significato del 10 febbraio, “Giorno del Ricordo”, dove sono state deposte le corone, in memoria degli italiani d’Istria e Dalmazia trucidati e di quanti furono costretti all’esilio. 

Il sindaco Latini ha parlato del 10 febbraio come di “un giorno particolarmente drammatico nella memoria nazionale”. “Una ricorrenza – ha aggiunto – che fa luce su vicende che il presidente Mattarella definì come una pagina strappata dai libri di storia per troppo tempo”. “Tragedie come queste dell’Istria e della Dalmazia dove venne posta in essere una vera e propria pulizia etnica nei confronti degli italiani, devono restare nella memoria collettiva e diventare sempre di più patrimonio di tutti, dell’intera comunità nazionale a monito contro la barbarie della guerra e dell’odio etnico”.

Sempre in mattinata il sindaco Latini ha partecipato alla cerimonia organizzata nel parco della Passeggiata dalla Polizia di Stato di Terni per ricordare l’ultimo Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, morto nel campo di concentramento di Dachau, il 10 febbraio 1945, riconosciuto “Giusto fra le Nazioni”, Medaglia d’Oro al Merito Civile, perché, opponendosi alle leggi razziali, sacrificò la propria vita per salvare migliaia di ebrei dalla deportazione.
Il sindaco Latini è intervenuto per ricordare la figura di Palatucci sottolineando “quanto sia importante, specie per chi riveste ruoli istituzionali, avere a modello persone, come il questore Palatucci, che hanno sacrificato la vita per gli altri nel nome della giustizia e della difesa dei diritti umani”.

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